Accadde oggi…

Dopo i fatti di Sarajevo del 28 giugno 1914, in cui venne assassinato l’arciduca Francesco Ferdinando, l’Impero Austro-Ungarico dichiarava guerra al Regno di Serbia: fu l’inizio della Prima guerra mondiale, che si protrarrà fino al 1918 con l’armistizio imposto alla Germania. Sarà soltanto nel gennaio dell’anno successivo che si aprirà la Conferenza di pace di Parigi, durante la quale la stessa Germania firmava con le potenze alleate il Trattato di Versailles.

Il primo conflitto mondiale passò alla storia come “Grande Guerra“, ad indicare l’estensione degli scontri armati. Fu infatti l’intera Europa, oltre agli Stati Uniti d’America, ad essere coinvolta nel conflitto: ai problemi etnici dei paesi slavi e dell’Austria-Ungheria si sommava l’aggressiva politica estera del Kaiser Guglielmo II, che supportava le azioni austro-ungariche in Serbia. Quest’ultima era alleata con la Russia, che a sua volta aveva stipulato accordi con la Francia; il delicato equilibrio europeo, una volta dichiarata guerra alla Serbia, si ruppe.

La guerra coinvolse gradualmente l’intero territorio d’Europa, fino ad espandersi nei territori africani e del Medio Oriente e a chiamare in causa l’intervento U.S.A. da oltreoceano. Ne conseguì un definitivo sconvolgimento dei rapporti europei costruiti durante il secolo precedente, che portò a ridisegnare gran parte dei confini nazionali. Dalla monarchia tedesca nacque una debole “Repubblica di Weimar”, mentre lo Stato austro-ungarico si dissolveva frazionandosi in staterelli e la Russia vedeva l’ascesa leninista affrontando la Rivoluzione del 1917. Anche l’Italia uscì mal ridotta dal conflitto, subendo gravi perdite in termini di vite umane e ritrovandosi di fronte ad una crisi politica interna che getterà le basi per il futuro avvento del partito fascista.