Giorno della Memoria

“Coloro che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo” 

L’Amministrazione comunale in collaborazione con le scuole limbiatesi, ANPI ed ANED organizza annualmente cerimonie, incontri, momenti di riflessione ed iniziative nell’ambito del Giorno della Memoria, così designato da una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite per celebrare le vittime dell’Olocausto e di ogni forma di soppressione o compressione dei diritti umani compiuta dai nazisti. Il 27 gennaio fu scelto perché in quel giorno le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di annientamento di Auschwitz. In Italia, le finalità delle celebrazioni sono state definite dalla Legge 211 del 20 luglio 2000 (artt. 1 e 2).

Anche quest’anno, nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia di Covid-19, l’Amministrazione ha ritenuto opportuno impegnarsi per non perdere l’occasione di celebrare una ricorrenza così importante. Oltre all’offerta di iniziative “a distanza” rivolte alle scuole, il Comune di Limbiate ha accolto con favore le proposte arrivate dal Comitato provinciale Pietre di Inciampo, dall’Aned e dall’Anpi. Di seguito il programma completo:

Spettacolo teatrale in streaming “La storia di Srulik” per le scuole primarie;

27 gennaio 2021, ore 10.30, con la partecipazione di Teatro dell’Aleph.

Spettacolo teatrale in streaming  “Via da lì” per le scuole secondarie (a causa delle limitazioni previste dal DPCM la rappresentazione avrà luogo nella prima settimana di febbraio, in modo tale da organizzare l’incontro con gli studenti in presenza nelle classi) con la partecipazione di Pandemonium Teatro;

Pillole di Memoria ANPI: #pilloledimemoria (anpimonzabrianza.it)

Parole di Memoria con il Comitato Pietre di Inciampo: clicca QUI per il programma completo.

Posa della Pietra di Inciampo dedicata a Luigi Colombo: in collaborazione con il Comitato per le Pietre d’Inciampo anche quest’anno, come accaduto con Elda Levi Gutenberg nel 2020, l’Amministrazione comunale dedicherà una pietra di inciampo ad una figura legata al territorio limbiatese.

Luigi Colombo nacque a Limbiate l’8 ottobre 1922 da Carlo Colombo e Maria Luraschi, coniugi che all’epoca risiedevano in via Umberto I (quella che oggi è via Dante).

Cresciuto nelle corti del centro storico limbiatese insieme ai due fratelli minori (classe 1927 e classe 1930) e alla sorella maggiore (classe 1920), Luigi Colombo fu l’unico maschio della famiglia a essere reclutato nell’esercito. L’ultima dimora nota dei due fratelli risulta infatti essere via Monte Grappa, presso l’Ospedale Antonini di Mombello, dove erano stati ricoverati.

La chiamata alle armi arrivò per lui ancora giovanissimo: la Grecia la sua destinazione, dove venne catturato e deportato a Gorzow Wielkopolski, in Polonia. Qui trovò la morte il 4 giugno 1945, lontano da casa. Oggi riposa nel Cimitero Militare Italiano di Bielany, nei pressi di Varsavia, insieme ai compagni che hanno condiviso un simile, tragico destino.

La cerimonia di posa si svolgerà tuttavia nel periodo ancora da definire tra aprile e maggio a causa della pandemia che ha impedito all’artista Guenter Demnig di completare la realizzazione delle 20 pietre di inciampo.

Segnaliamo infine la pagina dedicata al Giorno della Memoria che raccoglie spunti interessanti per approfondire l’argomento a cura di DeAgostini: clicca QUI.

27 gennaio 1945-27 gennaio 2021: 76 anni fa la liberazione del campo di sterminio di Auschwitz

Il 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberavano il campo di sterminio di Auschwitz rivelando al mondo l’orrore del genocidio nazista.

Nei giorni precedenti il suono dei bombardamenti si era fatto più vicino e persistente, ad indicare l’avanzata dell’esercito sovietico e alimentando la speranza di libertà tra i deportati, la paura della sconfitta tra i militari delle S.S.. Per questo motivo i gerarchi nazisti provarono ad occultare la realtà dei campi di concentramento facendo saltare alcuni dei forni in cui centinaia di migliaia di prigionieri avevano perso la vita; con lo stesso obiettivo, durante la fuga verso i lager dell’ovest i militari tedeschi portarono con sé 60.000 detenuti per un’ultima “marcia della morte” verso i campi della Germania.

Quando nel primo pomeriggio di quel 27 gennaio il maresciallo Konev della Prima Armata del Fronte Ucraino aprì i cancelli trovò i 7.000 superstiti che i nazisti avevano da poco abbandonato. Primo Levi, prigioniero nel campo di Monowitz (uno dei tre, insieme ad Auschwitz e Birkenau, a formare il complesso) descrive così nel libro La Tregua la vista dei militari dell’Armata giunti a liberarli:

“Ci pareva, e così era, che il nulla pieno di morte in cui da dieci giorni ci aggiravamo come astri spenti avesse trovato un suo centro solido, un nucleo di condensazione: quattro uomini armati, ma non armati contro di noi; quattro messaggeri di pace, dai visi rozzi e puerili sotto i pesanti caschi di pelo. Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che da pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo.”

Da quel giorno parole come Olocausto, Shoah o genocidio sono entrate nel nostro dizionario senza possibilità di uscirne. Oggi, 76 anni dopo, la data del 27 gennaio resta il simbolo di questi avvenimenti attraverso il Giorno della Memoria, ricordandoci la responsabilità che abbiamo nei confronti di 15 milioni di vittime: non dimenticarle mai, affinché nulla del genere possa ripetersi.

La stessa risoluzione ONU 60/7 ha riconosciuto il valore mondiale di questa ricorrenza istituendo nel novembre 2005 lInternational Day of Commemoration in memory of the victims of the Holocaust e condannando “senza riserve” tutte le manifestazioni (su base etnica o religiosa) di intolleranza, incitamento, molestia o violenza contro persone o comunità. Questi principi vengono ribaditi dalla Legge italiana 211/2000: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

In occasione del “Giorno della Memoria” di cui all’articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere” (Art. 1 e 2, Legge n. 211 del 20 Luglio 2000).

L’Amministrazione comunale di Limbiate riconosce l’importanza di questa ricorrenza ed ogni anno organizza, in collaborazione con le scuole del territorio, ANPI ed ANED, cerimonie ed iniziative per conservare la Memoria e stimolare la riflessione sul tema.