Cos'è
di e con Jacopo Veneziani
Quale alchimia ha fatto sì che – a un certo punto della sua storia – Parigi sia diventata una calamita per intellettuali, scrittori, musicisti e artisti venuti da ogni parte del mondo? È la domanda alla quale intende rispondere Jacopo Veneziani, storico dell’arte e divulgatore, con questo spettacolo che vuole raccontare gli anni in cui la Ville Lumière è stata lo scenario di incontri che hanno segnato l’arte del XX secolo, il luogo “dove bisognava essere per essere liberi” (Gertrude Stein).
La narrazione prende avvio a inizio secolo a Parigi, al tempo delle avanguardie. Entreremo negli atelier sgangherati di Montmartre e ci siederemo nelle terrasses dei caffè di Montparnasse.
Questa prima stagione cosmopolita fu interrotta però dalla Prima Guerra Mondiale. Che aria si respirava per le strade di Parigi in quei tragici anni? C’era ancora spazio per l’arte? Lo capiremo intrufolandoci in uno dei tanti locali clandestini che, nonostante il coprifuoco, rimanevano aperti tutta la notte, nascosti dietro ad anonime porte in viuzze oscurate.
Riemergeremo a pace fatta per scoprire il clima culturale e artistico della Parigi dei ruggenti anni Venti. Attraverseremo gli stravaganti anni Trenta, fino a un nuovo imprevedibile trauma.
Nel 1940, la Parigi libera e spregiudicata – rifugio per chi fuggiva dalla Germania di Hitler – piomba in un incubo: l’occupazione nazista. Come reagì il mondo dell’arte a questa tragica situazione?
Il racconto si concluderà negli anni successivi alla Liberazione, quando, nelle cantine di Saint-Germain-des-Près le nuove sonorità della musica jazz lasciarono intuire che, oltreoceano, New York si stava preparando a strappare alla metropoli francese il primato di “capitale mondiale dell’arte”.
Testo di Jacopo Veneziani e Nicoletta Lazzari
Musiche composte da Antonio Rimedio
Scenografie live painting di Gabriele Pino
Regia di Pietro Grandi
Produzione: Corvino Produzioni