Accadde oggi…

«Sua Maestà il Re e Imperatore dichiara che l’Italia si considera in stato di guerra con la Francia a partire da domani 11 giugno»

Il 10 giugno 1940 cambiano le sorti del nostro Paese: il Duce rende noto dal balcone di Palazzo Venezia a Roma che l’Italia è ufficialmente entrata in guerra al fianco dei tedeschi, contro Francia e Gran Bretagna. Dopo mesi di incertezze, il dado è tratto.

Alle 15 gli altoparlanti Marelli agli angoli delle piazze emettono le prime voci di prova. Poi l’appello all’adunata, che scuote anche la solita Roma svogliata: «Stasera, alle ore 18, dal balcone di Palazzo Venezia, Benito Mussolini parlerà al popolo italiano». Dopo le 16 la folla comincia a radunarsi nella piazza, con un colpo d’occhio d’eccezione, una scenografia cesarea, esaltante per un “animale da comizio” come il duce. Mai il figlio del fabbro di Predappio ha respirato così a pieni polmoni il proprio potere.

Alle 18 appena passate la vetrata si apre puntuale e il duce si staglia sul balcone come un prete sulla neve, mani appoggiate al davanzale, labbro inferiore sporgente, occhi pronti a roteare. Scende un silenzio teso. La voce metallica, da predatore dell’arca britannica, esordisce scandendo la prima parola: «Combattenti…di terra, di mare, dell’aria…Un’ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria…l’ora delle decisioni irrevocabili…La dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Gran Bretagna e Francia». L’urlo è incontenibile e prolungato. I giochi sono fatti. Anche per l’Italia, malauguratamente, inizia la guerra.