“La Storia e le storie”
Ultimo appuntamento 24 maggio 2023

Quattro imperdibili appuntamenti. Quattro scrittori di successo e i loro libri di più recente pubblicazione.

“Le storie”: dalla saga familiare alla narrativa di taglio più leggero. “La Storia”, quella con la S maiuscola: quella che si è incrociata con le vite di chi ha combattuto per la libertà.

Tutti gli incontri, ad ingresso libero, si terranno nell’Aula Consiliare “G. Falcone e P. Borsellino” – Villa Mella – via Dante, 38

PROGRAMMA

Venerdì 28 aprile 2023 – ore 21.00

ALESSANDRA SELMI autrice del libro Al di qua del fiume (Nord, 2022)

Martedì 9 maggio 2023 – ore 21.00

CHIARA MOSCARDELLI autrice del libro Io & Rhett (Sperling & Kupfer, 2022)

ATTENZIONE CAMBIO DATA! Giovedì 18 maggio 2023 – ore 21.00 (non martedì 16 maggio come precedentemente comunicato)

ALESSANDRO MILAN autore del libro I giorni della libertà (Mondadori, 2023)

Mercoledì 24 maggio 2023 – ore 21.00

BENEDETTA TOBAGI autrice del libro La Resistenza delle donne (Einaudi, 2022)

 

 

 

Per saperne di più:

Chi è ALESSANDRA SELMI

Nata a Monza nel 1977, risiede a Lissone. E’ scrittrice ed editor. Ha collaborato come editor con diverse case editrici e attualmente è titolare dell’agenzia letteraria Lorem Ipsum, dove si occupa di scouting ed editing; insegna Scrittura editoriale nell’ambito dei master dell’Università Cattolica di Milano. Dalla sua esperienza sono nati i libri E così vuoi lavorare nell’editoria. I dolori di un giovane editor (Editrice Bibliografica, 2014) e Come pubblicare un giallo senza ammazzare l’editore (Editrice Bibliografica 2016). La terza (e ultima) vita di Aiace Pardon è il suo primo romanzo, edito da Baldini e Castoldi nel 2015, cui sono seguiti per le edizioni Nord Le origini del potere. La saga di Giulio II, il papa guerriero (2020) e Al di qua del fiume. Il sogno della famiglia Crespi (2022), libro quest’ultimo di grandissimo successo, da mesi ai primi posti delle classifiche di vendita nazionali.

Il libro: Al di qua del fiume. Il sogno della famiglia Crespi (Nord, 2022)

Il racconto appassionato dell’intreccio di destini tra imprenditori visionari e coraggiosi e famiglie operaie: speranze, drammi, vendette e amori in un grandioso ed emozionante affresco storico. È solo un triangolo di terra delimitato dal fiume Adda, lo si può abbracciare con uno sguardo. Ma, nel 1877, agli occhi di Cristoforo Crespi rappresenta il futuro. Lui, figlio di un tengitt, di un tintore, lì farà sorgere un cotonificio all’avanguardia e, soprattutto, un villaggio per gli operai come mai si è visto in Italia, con la sua chiesa, la sua scuola, case accoglienti con giardino. Si giocherà tutto quello che ha, Cristoforo, per realizzare quel sogno. I soldi, la reputazione e anche il rapporto col fratello Benigno, ammaliato dalle sirene della nobiltà di Milano e dal prestigio di possedere un giornale. Per Cristoforo, invece, ciò che conta è produrre qualcosa di concreto e cambiare in meglio la vita dei suoi operai. E la vita della giovane Emilia cambia il giorno in cui si trasferisce nel nuovo villaggio. Figlia di uno dei più fedeli operai dei Crespi, e con una madre tormentata da cupe premonizioni del futuro, Emilia è spettatrice della creazione di un mondo autosufficiente al di qua del fiume, e la sua esistenza, nel corso degli anni, si legherà ineluttabilmente a quella degli altri abitanti di Crespi d’Adda. Come la famiglia Malberti, l’anima nera del villaggio, o gli Agazzi, idealisti e ribelli. Con loro, Emilia vive i piccoli e grandi stravolgimenti di quel microcosmo e affronta le tempeste della Storia: i moti per il pane del 1898, la prima guerra mondiale, le sollevazioni operaie… Tuttavia il destino farà incrociare la sua strada anche con quella di Silvio Crespi, erede dell’azienda e della visione del padre Cristoforo. Nonostante l’abisso sociale che li divide, tra i due s’instaura un rapporto speciale che resisterà nel tempo, e sarà Emilia il sostegno di Silvio nel momento in cui i Crespi – forse diventati troppo ricchi, troppo orgogliosi, troppo arroganti – rischieranno di perdere tutto. Fino all’avvento del fascismo, quando il villaggio Crespi, come il resto del Paese, non sarà più lo stesso.

Chi è CHIARA MOSCARDELLI

Nata a Roma nel 1972, vive e lavora a Milano come addetta stampa. Ha esordito nel 2011 con il romanzo rosa semi-autobiografico Volevo essere una gatta morta (Einaudi), che ha avuto un grande successo di pubblico e di critica, diventando in breve un libro di culto. Autrice di altri sette romanzi che spaziano dalla narrativa chick lit al giallo, ha lavorato per le case editrici Fanucci e Garzanti e collabora con l’inserto culturale de La Stampa- Tuttolibri e le riviste Vanity Fair e Donna Moderna.

Altri Romanzi:

La vita non è un film (Einaudi, 2013)

Quando meno te lo aspetti (Giunti, 2015).

Volevo solo andare a letto presto (Giunti, 2016)

Volevo essere una vedova (Einaudi, 2019)

Extravergine (Solferino, 2019).

La ragazza che cancellava i ricordi (Einaudi, 2022)

e i gialli con Teresa Papavero

Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli (Giunti, 2018)

Teresa Papavero e lo scheletro nell’intercapedine (Giunti, 2020)

Il libro: Io & Rhett : storia del mio gatto e di tutto quello che ho imparato da lui sulla vita, la felicità e gli uomini, (Sperling & Kupfer, 2022)

Una brillante storia di crescita e accettazione. È un pomeriggio di fine gennaio quando Chiara incontra Rhett, otto anni e dodici chili di morbidezza. Il proprietario è morto all’improvviso e una collega le chiede di prendersene cura. La sua risposta è categorica: sarà solo per qualche giorno. Non diventerà mai una di quelle che trattano i gatti come figli, questo deve essere chiaro. Quando però lei e Rhett restano da soli, qualcosa cambia. Sarà l’aria da duro che ha dipinta sul muso o l’espressione enigmatica con cui la guarda, ma Chiara ne rimane totalmente conquistata. Da quel momento Rhett diventa un improbabile compagno di vita: amico, confidente e – perché no? – silenzioso consigliere. E così, mentre Chiara cerca di cavarsela tra una pandemia che sembra infinita e una serie di disavventure davvero incredibili, sarà proprio Rhett a insegnarle, giorno dopo giorno, che la vita vale la pena di essere vissuta. Sempre e comunque. Dopo Volevo essere una gatta morta e Volevo essere una vedova, Chiara Moscardelli torna al racconto autobiografico: brillante, acuta e pungente come solo lei sa essere, ci regala una storia di crescita e accettazione. Con un protagonista d’eccezione: il gatto Rhett, l’unico maschio alfa che tutte le donne vorrebbero avere al proprio fianco.

Chi è ALESSANDRO MILAN

Nato a Sesto San Giovanni nel 1970, è un giornalista radiofonico di Radio 24, dove lavora dal 1999 e dove attualmente conduce con Leonardo Manera la trasmissione Uno, nessuno, cento Milan.

Libri pubblicati:

Mi vivi dentro (DeA Planeta Libri, 2018)

Due milioni di baci (DeA Planeta Libri, 2019)

Un giorno lo dirò al mondo (Mondadori, 2021)

Il libro: I giorni della libertà : storie di chi ha combattuto per l’Italia (Mondadori, 2023)

Un racconto che parla di noi, del nostro passato e del nostro presente. Tutto inizia con una pietra d’inciampo vicino casa. Alessandro Milan la scorge in un giorno di ottobre, quasi per caso. Riporta il nome di Angelo Aglieri, impiegato del «Corriere della Sera», arrestato nel maggio 1944 con l’accusa di aver introdotto in redazione una bomba a mano, poi condotto al carcere di San Vittore e da qui deportato al campo di Fossoli. Determinato a ricostruirne la storia, Milan inizia la sua ricerca. A quella vicenda però se ne intrecciano presto molte altre: la storia di chi allora era soltanto un ragazzino, come Sergio Temolo, e perse il padre per mano fascista il 10 agosto 1944 nell’eccidio di piazzale Loreto, o di chi mise a disposizione il proprio coraggio, come Carmela Fiorili, portinaia del palazzo in viale Monza 23 – noto come il «Casermone» –, staffetta partigiana insieme alla figlia, Francesca, e per mesi punto di riferimento sicuro per la resistenza meneghina. Il risultato è un grande affresco di uomini e donne che, pur non conoscendosi, si trovano legati da un filo invisibile, protagonisti e testimoni della Storia. Le loro vite si sfiorarono tra le strade dello stesso quartiere, della stessa città, Milano, sempre più devastata dai bombardamenti e dalle macerie. Quello di Milan è il racconto di una pagina della resistenza milanese, ma anche un racconto universale che, con accuratezza storica e un brillante passo narrativo, restituisce un pezzo di storia del nostro Paese. Un racconto che parte da Milano e si dipana nel resto d’Italia, dal campo di prigionia di Fossoli a Riva del Garda fino alle campagne vicentine di Arzignano.

Chi è BENEDETTA TOBAGI

Nata a Milano nel 1977, scrittrice e storica, è stata conduttrice radiofonica per la Rai e collabora con “Repubblica”. Si occupa di progetti didattici e formazione docenti sulla storia del terrorismo e degli anni Settanta. Nel 2009 ha pubblicato il suo primo libro Come mi batte forte il tuo cuore (Einaudi), dedicato alla memoria del padre Walter, ucciso da un gruppo terroristico di estrema sinistra. Il libro ha avuto un grande successo e ha vinto numerosi premi letterari. Nel 2013 è uscito Una stella incoronata di buio. Storia di una strage impunita (sulla strage di piazza della Loggia a Brescia), sempre edito da Einaudi; nel 2016 La scuola salvata dai bambini (Rizzoli). Nel 2019 con Einaudi sono usciti Piazza Fontana. Il processo impossibile e l’edizione aggiornata di Una stella incoronata di buio.

Il libro: La Resistenza delle donne (Einaudi, 2022)

La storia delle donne italiane ha nella Resistenza e nell’esperienza della guerra partigiana uno dei suoi punti nodali, forse il piú importante. Benedetta Tobagi la ricostruisce facendo ricorso a tutti i suoi talenti: quello di storica, di intellettuale civile, di scrittrice. Le donne furono protagoniste della Resistenza: prestando assistenza, combattendo in prima persona, rischiando la vita. Una «metà della Storia» a lungo silenziata a cui Benedetta Tobagi ridà voce e volto, a partire dalle fotografie raccolte in decine di archivi. Ne viene fuori un inedito album di famiglia della Repubblica, in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. “La Resistenza delle donne” è dedicato «A tutte le antenate»: se fosse una mappa, alla fine ci sarebbe un grosso «Voi siete qui». Insieme alle domande: E tu, ora, cosa farai? Come raccoglierai questa eredità? La storia delle donne italiane ha nella Resistenza e nell’esperienza della guerra partigiana uno dei suoi punti nodali, forse il piú importante. Benedetta Tobagi la ricostruisce facendo ricorso a tutti i suoi talenti: quello di storica, di intellettuale civile, di scrittrice. “La Resistenza delle donne” è prima di tutto un libro di storie, di traiettorie esistenziali, di tragedie, di speranze e rinascite, di vite. Da quella della «brava moglie» che decide di imbracciare le armi per affermare un’identità che vada oltre le etichette, alla ragazza che cerca (e trova) il riscatto da un’esistenza di miseria e violenza, da chi nell’aiuto ai combattenti vive una sorta di inedita maternità, a chi nella guerra cerca vendetta e chi invece si sente impegnata in una «guerra alla guerra», dalle studentesse che si imbarcano in una grande avventura (inclusa un’inedita libertà nel vivere il proprio corpo e a volte persino il sesso), alle lavoratrici per cui la lotta al fascismo è la naturale prosecuzione della lotta di classe. Tobagi racconta queste storie facendo parlare le fotografie che ha incontrato in decine di archivi storici. Ne viene fuori quasi un album di famiglia della Repubblica, ma in cui sono rimesse al loro posto le pagine strappate, o sminuite: le pagine che vedono protagoniste le donne. Un libro che possiede il rigore della ricostruzione storica, ma anche una straordinaria passione civile che fa muovere le vicende raccontate sullo sfondo dei problemi di oggi: qual è il ruolo delle donne, come affermare la propria identità in una società patriarcale, qual è l’intersezione tra libertà politiche, di classe e di genere, qual è il rapporto tra resistenza civile e armata, tra la scelta, o la necessità, di combattere e il desiderio di pace?