Divorzio all’italiana al teatro comunale

In scena una pièce brillante e ironica

Divorzio all’italiana, di Pietro Germi, è un capolavoro della commedia all’italiana: un ironico e godibilissimo ritratto della mentalità di una certa Sicilia degli anni ’60, sempre pronta a prendere di mira con feroce sarcasmo quell’Italia in pieno boom economico. A quei tempi mancava una legge sul divorzio ed era ancora in vigore l articolo 587 del codice penale sul delitto d’onore, abolito venti anni dopo. Su questi temi si snoda il celebre film nonché la commedia brillante, “Il divorzio”, che vedrete al Teatro Comunale di Limbiate sabato 14 dicembre 2019 alle ore 21:00: siamo in Sicilia, all’inizio degli anni ’60. Nell’immaginario paese di Agramonte vive il barone Ferdinando Cefalù, detto Fefè. E’ coniugato con l’assillante Rosalia, donna bruttina ma che lo ama, per la quale Fefè ha perso attrazione essendo innamorato della bella cugina Angela. Non potendo ricorrere al divorzio, non ancora ammesso dalla legge, pensare di ricorrere al “delitto d’onore”. Per farlo però dovrà prima trovare un amante alla moglie, in modo da poterli sorprendere insieme e commettere il delitto. Ma il piano non andrà come Fefè spera e le cose si complicheranno. Divorzio all’italiana di Pietro Germi (1961) è una delle pietre miliari della commedia del dopoguerra. Magdalena Barile, tracciando la commedia, ne ripercorre i nodi di quella società di cinquant’anni fa, che sembra lontanissima negli usi e costumi ma che assomiglia molto, invece, al presente. Il delitto d’onore è stato derubricato solo con la legge n. 422 del 5 settembre 1981. Prima di allora gli uomini, e in casi rari le donne, se offesi nella loro dignità avevano il diritto di uccidere i fedifraghi, subendo pene lievi e con il plauso dei benpensanti. Oggi il divorzio esiste da oltre un quarantennio, ma i femminicidi sono in aumento: la Sicilia “antica” narrata da Germi risuona infatti in certi echi minacciosi di oggi. La commedia, grazie all’abile regia di Luca Rigato e al progetto teatrale di Laura Negretti, crea un “bianco e nero teatrale” che dipinge esattamente quella sicilianità grottesca e paradossale, archetipo di una realtà atavica e fuori dal mondo, ma ancora simile in maniera inquietante. Una pièce brillante, dalla partitura teatrale ironica, godibilissima e divertente, in cui i protagonisti non sono soltanto gli attori (bravissimi!) ma anche i cliché del perbenismo e il maschilismo di un’Italia d’altri tempi. “IL DIVORZIO” è un omaggio del teatro a quel cinema, forse scomparso… e ne valeva la pena.

Costo biglietto: poltronissima € 25, ridotto € 22; poltrona € 22, ridotto € 19

Biglietteria teatro Via Valsugana Limbiate: mercoledì e sabato dalle h.16,00 alle h.19,00.

On line: www.melarido.store, www.teatrocomunalelimbiate.it (senza costi aggiuntivi) e su www.vivaticket.it

(con piccolo costo prevendita per scelta posto). Info teatro: biglietteria@melarido.it