Accadde oggi…

Il 10 giugno 1924 veniva assassinato Giacomo Matteotti, esponente antifascista e segretario del PSU.

Dopo aver denunciato la corruzione del governo e i brogli elettorali del 6 aprile 1924 che avevano favorito l’ascesa della dittatura di Mussolini, Matteotti fu rapito nel tragitto che lo portava a Montecitorio e successivamente ucciso per mano di alcuni membri della polizia politica. Il suo corpo fu ritrovato – quasi casualmente – soltanto il 16 agosto dello stesso anno.

Le accuse ricaddero su Benito Mussolini, identificato come mandante dell’omicidio, ma il futuro Duce negò tutto. Mussolini ebbe addirittura il coraggio di utilizzare le accuse per rafforzare la propria posizione politica assumendosi fittiziamente la responsabilità politica e morale dell’accaduto in un discorso alla Camera datato 3 gennaio 1925.

Il delitto Matteotti costituì lo spartiacque che determinò la trasformazione del fascismo da movimento politico in regime e costrinse gli italiani impegnati in politica o fedeli ai valori liberali a scegliere da che parte stare.