Accadde oggi…

“Now Watergate does not bother me
Does your conscience bother you?
Tell the truth” (Lynyrd Skynyrd)

Lo scandalo Watergate fu una clamorosa vicenda politica scoppiata nel 1972 che portò alle dimissioni dell’allora Presidente U.S.A. Richard Nixon.

Nella notte del 17 giugno, presso l’Hotel Watergate dove aveva sede il quartier generale del Comitato Nazionale Democratico, alcuni esponenti repubblicani forzarono segretamente l’ingresso e fecero irruzione negli uffici, dove già in precedenza avevano installato alcune microspie; un piano di sabotaggio e intercettazioni volte a danneggiare il Partito Democratico (che si opponeva a quello Repubblicano di Nixon nel clima di crisi sociale e politica successiva alla Guerra del Vietnam) era stato portato avanti dagli uomini del Presidente per favorire la rielezione e contrastare le contestazioni che gli venivano rivolte. L’irruzione al Watergate fu però scoperta, probabilmente per l’atteggiamento maldestro degli uomini legati al Partito Repubblicano, e implicò la richiesta di impeachment (messa in stato d’accusa) del Presidente, che dopo due anni di crescenti difficoltà politiche non ebbe alcuna alternativa alle dimissioni. Nel 1974 la pubblicazione dello “smoking gun”, un nastro contenente conversazioni tra Nixon e i suoi uomini, non diede scampo al Presidente, che l’8 agosto 1974 si dimise. Compromettenti furono anche i “Pentagon papers”, documenti che raccoglievano informazioni sugli atteggiamenti della Casa Bianca nel coinvolgimento americano nella Guerra del Vietnam e in precedenti conflitti nel sud-est asiatico.

Alcuni storici fanno notare come lo scandalo Watergate rappresentò uno dei primi episodi in cui l’opinione pubblica riuscì a imporsi contro le forze politiche in carica, tanto da riuscire a provocare le dimissioni del Presidente.