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Il 4 luglio 1776 entrava in vigore a tutti gli effetti la Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, documento con il quale le Tredici colonie della costa atlantica nordamericana si dichiaravano autonome e indipendenti dall’Impero britannico di Giorgio III.

La Dichiarazione di indipendenza segnò l’inizio della vera e propria Rivoluzione Americana (1775-1783), che era cominciata già l’anno precedente come forma di rivolta indipendentistica locale e si concluderà con la vittoria di George Washington, in seguito eletto primo Presidente dei nascenti Stati Uniti d’America.

Il processo che portò all’elaborazione del documento fu, tuttavia, molto complesso: durante il secondo Congresso continentale di Filadelfia, infatti, non tutte le colonie si trovarono d’accordo, mostrando resistenze ed incertezze che furono superate solo all’ultimo. Le Tredici colonie (tramite i loro 55 delegati, i Padri Fondatori) votarono il documento scritto dalla Commissione dei Cinque (Thomas Jefferson, John Adams, Benjamin Franklin, Robert R. Livingston, Roger Sherman), con il quale si dichiaravano indipendenti e sancivano la nascita degli Stati Uniti d’America.

Le colonie firmatarie – le prime dei 50 Stati che compongono i moderni Stati Uniti – furono: New Hampshire, Delaware, Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud, New York, Massachusetts, New Jersey, Connecticut, Rhode Island, Pennsylvania, Georgia e Maryland.

È possibile leggere il testo della Dichiarazione cliccando QUI. Si tratta di uno dei documenti più importanti della storia americana, insieme alla Costituzione e ai primi 10 emendamenti di questa, il cosiddetto “Bill of Rights” (Carta dei Diritti).