Accadde oggi…

Il 29 luglio 1900, a Monza, il Re Umberto I perde la vita per mano dell’anarchico Gaetano Bresci.

Il clima politico e sociale del Regno d’Italia, specialmente a Milano, stava affrontando difficoltà che si protraevano da anni; il fronte anarchico-socialista, in particolare, conduceva una forte protesta nei confronti del Re, accusato di aver incaricato il generale Fiorenzo Bava Beccaris di sopprimere la rivolta milanese del maggio 1898 (Moti di Milano) e di aver successivamente insignito di grandi onorificenze lo stesso generale. Esponenti socialisti come Turati e Costa, invece, furono arrestati con l’accusa di aver alimentato la rivolta.

Il risentimento montante negli anarchici culminò con il gesto di Bresci che, di ritorno da New York dove era emigrato, raggiunse Monza dopo aver studiato il territorio e dopo essersi procurato una rivoltella a cinque colpi. Re Umberto I di Savoia, giunto a Monza per la cerimonia di chiusura di una società di ginnastica, fu colpito mentre si dirigeva alla Villa Reale. Bresci sparò almeno tre colpi, che uccisero il Re quasi sul colpo; l’anarchico, dopo una colluttazione con i carabinieri, fu catturato e incarcerato. Il processo a Bresci si aprì un mese dopo, risolvendosi con la condanna all’ergastolo dell’attentatore.