Incontro con Sveva Casati Modignani e Andrea Vitali

Dopo il primo incontro con Simonetta Agnello Hornby, il Teatro comunale di Limbiate (via Valsugana, 1) è pronto ad accogliere Sveva Casati Modignani e Andrea Vitali nella giornata di sabato 13 novembre 2021, ore 17.30. I due autori (e amici) dialogheranno e parleranno dei loro nuovi romanzi, pubblicati ad ottobre 2021 e presentati in anteprima al pubblico limbiatese: L’amore fa miracoli (Sperling & Kupfer, 2021) di S.Casati Modignani e La gita in barchetta (Garzanti, 2021) di A. Vitali.

L’ingresso al Teatro Comunale è gratuito, con obbligo di green pass e SU PRENOTAZIONE compilando il form di seguito. Una volta compilato il form sarà inviata una mail di conferma da presentare all’ingresso a Teatro (stampata o digitale):

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    Chi è SVEVA CASATI MODIGNANI

    Bice Cairati, questo il suo vero nome, nasce a Milano nel 1938. Negli anni Sessanta, intrapresa la carriera giornalistica, conosce Nullo Cantaroni, giornalista emiliano che diventerà suo marito e con il quale nel 1980 comincia a scrivere a quattro mani i suoi primi romanzi. Sveva Casati Modignani è il nom de plume, inventato dall’editore con l’intento di suggerire nobili ascendenti, dietro cui si celano i due coniugi scrittori. Bice ha continuato e continua ad usarlo, anche se dopo i primi romanzi ha cominciato a scrivere da sola, prima per la malattia e successivamente per la morte (2004) del marito. A partire da Anna dagli occhi verdi (1981) fino ad arrivare al recentissimo L’amore fa miracoli (2021) sono ben 35 i romanzi pubblicati, quasi tutti editi da Sperling & Kupfer (solo 3 da Mondadori) e tutti di grandissimo successo, tanto da consacrarla regina indiscussa del moderno rosa italiano.

    Il romanzo: L’amore fa miracoli (Sperling & Kupfer, ottobre 2021)

    Tornano le quattro giovani donne, già protagoniste dei precedenti romanzi, Festa di famiglia (2017) e Segreti e ipocrisie (2019).

    Nuovi batticuori in un romanzo brillante che rispecchia la realtà e i sentimenti delle donne di oggi.

    Nel suo gruppo di amiche, Gloria è sempre stata la più equilibrata, tanto che in vent’anni non ha mai messo in discussione il rassicurante rapporto con il suo Sergio. Finché l’infarto che ha colpito suo padre non le ha fatto incontrare Bruno Arconati, un affascinante cardiochirurgo che ha salvato la vita del genitore, ma ha complicato la sua, perché i due si piacciono e si desiderano. Per quanto Gloria si sforzi di prendere le distanze da lui, il destino ha deciso altrimenti e le serve il bel chirurgo su un vassoio d’argento durante un congresso medico. Gloria riuscirà a respingerlo? A complicare la sua situazione e quella delle sue amiche del cuore, sulla scena mondiale si presenta un virus feroce che semina morte e dolore, e non risparmierà neppure un protagonista di questa storia. Per fortuna, la voglia di vivere ha il sopravvento. Andreina sta per diventare mamma, ma non ha ancora deciso se svelarlo al padre del bambino, un manager americano ignaro della sua gravidanza. Mentre Maria Sole, la più giovane e sprovveduta del gruppo, dopo il naufragio del suo matrimonio conosce finalmente l’amore, quello vero. E Carlotta, la brillante avvocatessa che ha vissuto mille avventure sentimentali senza prendersi troppo sul serio, sbalordirà le amiche con una rivelazione clamorosa. A dimostrazione che l’amore fa miracoli.

    Chi è ANDREA VITALI

    Nato nel 1956 a Bellano, sulla sponda lecchese del lago di Como, si laurea in Medicina nel 1982. Vive da sempre nel paese natale, dove fino al 2014 ha esercitato la professione di medico di base, abbandonata per dedicarsi completamente alla scrittura. Ha esordito nel 1990 con il romanzo Il procuratore, ma il vero successo è giunto per lui nel 2003 con Una finestra vistalago (Garzanti), romanzo che ha ottenuto il prestigioso Premio Grinzane Cavour. Scrittore molto fecondo ha pubblicato una quarantina di romanzi (prevalentemente da Garzanti, qualcuno da Einaudi), per non parlare dei libri per ragazzi e dei numerosi racconti.

    Il romanzo: La gita in barchetta (Garzanti, ottobre 2021)

    Tre sorelle, tre destini. E un intero paese che guarda e, soprattutto, parla.

    Nella Bellano insolitamente ventosa di inizio 1963, Annibale Carretta dovrebbe essere conosciuto come ciabattino. Dovrebbe, perché la sua indole è sempre stata un’altra. Nato «strusciatore di donne», uno che approfitta della calca per fare la mano morta, nella vita ha rimediato più sganassoni che compensi per le scarpe che ha aggiustato. Ed è finito in miseria, malato e volutamente dimenticato dai più. Ma non dalla presidentessa della San Vincenzo, che sui due locali di proprietà del Carretta, ora che lui sembra più di là che di qua, ha messo gli occhi. Vorrebbe trasformarli nella sede della sua associazione. Per questo ha brigato per farlo assistere da una giovane associata, Rita Cereda, detta la Scionca, con il chiaro intento di ottenere l’immobile in donazione. E in parte ci riesce benché quelle due stanze del Carretta a Rita farebbero parecchio comodo. Le vorrebbe dare alla madre per il suo laboratorio di sartoria, e alleviarle così il peso della vita grama che fa: vedova e col pensiero di una figlia zoppa, Rita, appunto; una malmaritata, Lirina, che non sa come liberarsi del muratore avvinazzato che ha sposato; e poi Vincenza, bella ma senza prospettive, che seduta sul legno di una barchetta vede riflesso nello specchio del lago il destino che l’attende e al quale non sa sottrarsi. Su queste prime note si intona la sinfonia di voci e di vicende che hanno fatto di Bellano il paese-mondo in cui tutti possono ritrovare qualcosa di sé. Per i lettori è l’irresistibile occasione di immergersi ancora una volta nell’intreccio sorprendente di storie che è la vita.