Mensa: primo bilancio positivo

Regolarizzate oltre il 90% delle posizioni. Sono solo 166 gli utenti ancora non in regola.

E’ un bilancio positivo quello che emerge dall’analisi dei dati relativi alla prima giornata di applicazione del nuovo regolamento di accesso alla refezione scolastica.

Dal dettaglio si nota che sono solo il 7% gli utenti del servizio che non hanno ancora regolarizzato la propria posizione, mentre al 3 aprile le posizioni non in regola erano oltre il 60%.

Tra i non in regola siamo passati dai 1459 iniziali ai 166 odierni con un recupero di quasi il 90%.

Positivo anche l’andamento della giornata scolastica al momento del pasto.

Grazie agli uffici comunali che, nella mattinata, hanno inviato oltre 200 SMS ai genitori che presentavano ancora una posizione debitoria e alle segreterie didattiche che hanno contattato le famiglie per assicurarsi l’uscita degli alunni non aventi diritto al pasto, è stato possibile limitare la permanenza a scuola, pur senza pasto, a solo 7 bambini.

Tra le 1293 utenze regolarizzate, 1094 hanno provveduto a saldare l’intero debito, 63 hanno rateizzato e 133 hanno richiesto il sostegno dei servizi sociali.

Il debito al 3 aprile di € 316.671,49 è sceso oggi a € 55.816,59 mentre sono ancora in attesa di definizione gli importi rateizzati o sottoposti all’istruttoria dei servizi sociali che ammontano a complessivi € 66.977,66.

Il Sindaco, Antonio Romeo, ha commentato positivamente i numeri di questo primo bilancio: “Al di là degli aspetti legati al bilancio sono soddisfatto perché è stato sollecitato il senso di responsabilità nei genitori che hanno compreso la necessità di rispettare il pagamento anticipato di un servizio importante come la refezione scolastica e al tempo stesso credo sia stato rispristinato il principio di correttezza verso quelle famiglie che, con senso civico e rispetto delle regole, sono sempre state puntuali con i pagamenti. Ora il nostro impegno sarà quello di capire le ragioni per le quali le famiglie che non hanno ancora regolarizzato la posizione, hanno scelto di rinunciare ad un momento importante dal punto di vista scolastico ed educativo come quello del pasto a scuola.”