“Poema di Garibaldi” – 2 giugno 2023, ore 21.00

Il “Poema di Garibaldi” per la Festa della Repubblica: venerdì 2 giugno 2023, ore 21.00, presso il cortile del Municipio di Limbiate.

Venerdì 2 giugno, alle ore 21.00, l’Amministrazione comunale invita tutti ad un grande concerto nel cortile del Municipio di Limbiate per festeggiare insieme il 77° anniversario della Repubblica Italiana. Il M° Fabio Battistelli e la banda dell’associazione musicale “Corinna Bruni” diretta dal M° Rocco Clemente, accompagnati dalla voce narrante di David Riondino, proporranno un racconto musicale sul lato inedito di uno dei padri dell’Italia Unita: Giuseppe Garibaldi.

Ingresso libero.

Giuseppe Garibaldi è certamente figura imprescindibile; si presume di conoscerne l’aspetto politico e militare, ma assai meno quella che tratteremo nell’evento: Garibaldi poeta.

….Sulle tue cime di granito, io sento
Di libertade l’aura, e non nel fondo
Corruttor delle Reggie, o mia selvaggia
Solitaria Caprera. I tuoi cespugli
Sono il mio parco, e l’imponente masso
Dammi stanza sicura ed inadorna,
Ma non infetta da servili. I pochi
Abitatori tuoi ruvidi sono,
Come le roccie che ti fan corona,
E come quelle alteri ed isdegnosi
Di piegar il ginocchio. Il sol concento
S’ode della bufera in questo asilo,
Ove nè schiavo nè tiranno alberga….

Il generale Garibaldi, ferito all’Aspromonte, ebbe una lunga convalescenza, come si sa. Quello che si sa molto meno è che usò la sua immobilità per scrivere un poema. Un poema autobiografico, il cui incipit è concepito a Caprera, e che racconta le proprie gesta, dalle guerre d’America a quelle d’Europa, in endecasillabi sciolti.

Se di Garibaldi sono abbastanza noti i romanzi, quasi sconosciuto è il poema autobiografico. Che, indipendentemente dalle qualità letterarie, ci restituisce, come fa sempre la poesia, il sentimento e l’emozione privata del guerriero. E ci illumina su alcuni momenti sentimentali, come nei versi che raccontano la morte di Anita, oppure ci accompagnano tra i bagliori della battaglia di Palermo.

Tutta l’impresa americana, e tutta l’impresa dei mille sono raccontate, rivissute, celebrate in versi dal Generale.  Integrando i versi del poema, opportunamente ridotti e montati, con brani dell’autobiografia in prosa, seguiamo lo svolgersi delle vicende e soprattutto lo stile dell’uomo, nella sua scrittura oggettiva e soggettiva, in un turbinoso viaggio. Intonandosi alla musica di una banda.

La musica, saranno le arie che Garibaldi aveva in mente e nel cuore: la fanfara, la banda, e i temi d’opera che accompagnano il viaggio di Garibaldi. Temi ampiamente presenti nei repertori delle bande popolari, e non a caso: il dna della musica nazionale, che si ritrova nelle bande, ha radici anch’esso risorgimentali. Il Maestro Fabio Battistelli ha con me individuato i momenti di interazione tra partitura musicale e testo poetico, e su quello schema è possibile declinare la musica a secondo del repertorio di ogni banda che abbia un certo numero di arie ottocentesche in repertorio. E in genere l’Inno di Garibaldi ne fa parte.