“Viaggio di studio e memoria a Fondotoce e Borgo Ticino” – 7 maggio 2023

ANPI Limbiate, con il patrocinio e il contributo del Comune di Limbiate,

organizza – domenica 7 Maggio 2023 – il

“VIAGGIO DI STUDIO E MEMORIA A FONDOTOCE E BORGO TICINO”

LA RESISTENZA IN VALDOSSOLA E LE STRAGI NAZIFASCISTE”

Programma:

  • Ore 6,45: ritrovo in Piazza Tobagi;
  • Breve sosta durante il percorso
  • Ore 9,15: visita guidata alla Casa della Resistenza di Fondotoce;
  • Ore 11,15: commemorazione dei Partigiani fucilati il 20 Giugno 1944
  • Ore 12,00: pranzo presso “Ristorante Griglia di Tano”, San Bernardino Verbano
  • Ore 15,30 incontro con l’Anpi di Sesto Calende, le Autorità locali e testimoni e famigliari delle vittime della strage di Borgo Ticino del 13 Agosto 1944
  • Ritorno a Limbiate previsto intorno alle 19,00

Iscrizioni entro il 3 maggio da richiedere ai membri del Direttivo.

Posti disponibili 50. Prenotazioni fino ad esaurimento posti. Quota individuale 30 Euro. La quota comprende: Viaggio A/R con pullman Granturismo, ingresso Casa della Resistenza con visita guidata, pranzo. In allegato programma completo.

La Casa della Resistenza e la storia del ‘900

La Casa della Resistenza trae le sue origini dal 20 giugno 1944, quando quarantatré  partigiani, arrestati nei giorni precedenti  durante le operazioni di rastrellamento in Val Grande, vengono fucilati a Fondotoce, proprio nel luogo dove ora sorge il “Parco della Memoria e della Pace”. Da qui in un territorio – il Verbano Cusio Ossola e le aree limitrofe – ricco di storia, negli anni Novanta viene edificata la Casa della  Resistenza qualificandosi come un vero e proprio  Centro storico. Nell’ambito della storia contemporanea, l’Associazione è impegnata in attività di ricerca e divulgazione per trasmettere, in particolare alle giovani generazioni, la memoria collettiva legata alla lotta di Liberazione e ai suoi valori  e,  più  in generale, alle problematiche storiografiche relative al Novecento, valorizzando il proprio patrimonio documentario e monumentale.

L’ECCIDIO DI FONDOTOCE

Il pomeriggio del 20 giugno 1944 quarantatré partigiani, arrestati nei giorni precedenti durante un rastrellamento in Val Grande,  vengono  fucilati a  Fondotoce, nel  luogo dove ora sorge il Sacrario “Parco della Memoria e della Pace”. Dopo essere stati torturati e fatti sfilare in corteo da Intra arrivano sul luogo della fucilazione, nei pressi del canale che congiunge il Lago di Mergozzo al Lago Maggiore; nel corteo sono quarantasei solo uno si salverà. e, aiutato dalla gente del posto, si mette in salvo, tornando poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia “Quarantatré”. La fucilazione dei partigiani vuole forse essere una vendetta per gli oltre quaranta fascisti del presidio di Fondotoce catturati il 30 maggio (e non uccisi) da una squadra del “Valdossola”, al comando di Mario Muneghina. Dopo la Liberazione, Fondotoce diventa luogo di Memoria e simbolo della Resistenza di tutta la provincia.

LA STRAGE DI BORGO TICINO

Il 13 agosto 1944 Borgo Ticino un camion tedesco che trasportava taniche di benzina fu attaccato da un gruppo di partigiani. L’attacco provocò il ferimento di quattro soldati tedeschi. Come rappresaglia il capitano Krumhaar informò il comando delle SS che dispose la fucilazione di dodici ostaggi, da prelevarsi dalla popolazione, tre per ogni ferito. Nella fase preparatoria fu richiesta da parte dei tedeschi anche la presenza dei fascisti della X MAS comandata del tenente Ungarelli. Gli abitanti furono portati nella piazza principale e furono tratti i dodici da fucilare. Il capitano Krumhaar stabilì di incendiare il paese con e di far pagare una taglia di 300.000 lire come risarcimento. Successivamente furono fatti sgombrare con la forza i residenti e il paese fu bruciato. Fino al giorno dopo fu impedito ai residenti di rientrare nel paese e di recuperare le salme delle vittime per dar loro sepoltura.